Se il black metal degli Immortal (ma anche di Burzum, dei Dissection e degli Emperor) è sinonimo di disagio sociale allora io ci sono dentro fino al collo. Abituatevi, quindi, a sentirci parlare di black metal, di Norvegia e di gente pittata*. Un viaggio nel Nord Europa, a cavallo di un bob e con chili di cioccolata appiccicosa sciolta in tasca. Battles In The North è un inno al macello, all'ignoranza senza motivo e allo sfogo di repressioni giovanili. Ascoltavo gli Immortal a 17 anni in camera, il sabato pomeriggio con un mio amichetto che mi riempiva di dischi black metal, mentre facevo indigestione di Big Babol al gusto di panna & fragola. Insomma, un modo come un altro per non fare i compiti e per posticipare l'incontro coi libri: cibo e musica. Cosa volete di più dalla vita? Ah, sì, vi racconto del disco. In pratica gli Immortal fanno bordello black metal: batteria ai 1000 all'ora e un cantante che sembra un bue squartato e poi fatto in padella (al burro e RIGOROSAMENTE fritto). La cosa bella è che Battles In The North vanta di una pessima produzione, quindi ci piace. I nomi d'arte di questi due tizi sono Abbath e Demonaz. Il loro è un suono glaciale che vi farà letteralmente cacare addosso dalla paura. Fantastiche le foto all'interno del booklet: in mezzo alla neve con gli strumenti e truccati come dei panda. Li ascoltavo a 17 anni ma li ascolto ancora oggi, non temete. "...northern darkness walks, with me hand in hand...". Compratelo. Scaricatelo. Procuratevelo.
* l'arte del truccarsi, in poche parole il face-painting, un po' come i Kiss. Ma non come gli Slipknot, loro sono dei cretini.
2 comments:
Secondo me i slipnot sono intelligenti, invece...
...ma non sono abbastanza ignoranti!
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