INTELLIGENZA E
‘QUESTIONE MERIDIONALE’
In questo post vorrei tornare su una questione che SOLOMACELLO ha trattato qualche tempo fa e che ha provocato non poche controversie, ovvero il rapporto tra il Nord e il Sud. Lo spunto mi viene da un articolo pubblicato di recente* dal mio esimio collega Richard Lynn. Richard è uno scienziato serissimo e un ricercatore di grandissimo spessore che ha la passione per le tematiche controverse e atte a suscitare feroci polemiche. Inoltre, egli è anche un carissimo amico con cui condivido molte passioni extra-scientifiche tra cui la caccia alla volpe e le serate presso l’appartamento della signorina Charlotte in via Acacia 22 a Leyton (Londra). Molto brevemente, nell’articolo di cui sopra accennavo (pubblicato su Intelligence, una rivista che già dal nome è indice di serietà e competenza) il buon Richard riporta un dato empirico, ovvero che i quozienti di intelligenza (calcolati attraverso scale Wechsler e Binet) del Nord Italia [che viene giustamente definito “(…) prosperoso come i paesi dell’Europa del centro e del nord (…)” (p. 93)] sono significativamente più alti di quelli del Sud [così arretrato che, negli anni 70, il trasporto delle merci veniva fatto utilizzando gli asini (sempre p. 93)]. Fin qui, siamo a un dato statistico, che viene riportato per quello che è (si veda anche la tabella 1 sottostante, p. 94).
A mio giudizio, il ricercatore di livello non lo si vede nell’uso della metodologia di ricerca e della raccolta dei dati, bensì quando deve interpretarli. E qui il mio amico Richard rivela tutta la sua abilità e il suo coraggio. Si può dire che, in tale ambito, Richard (se mi passa il termine) è un ricercatore davvero di razza. Infatti, come spiega le differenze nei quozienti di intelligenza tra Nord e Sud? In questo modo molto originale e innovativo (p. 98): “una possibile spiegazione è che le popolazioni del Nord e del Sud sono differenti geneticamente e tali diversità genetiche sono connesse a differenze nell’intelligenza.” Più specificatamente, il fatto che, nel corso dei secoli, ci sia stata una (p. 99) “diffusione di geni dal Medio Oriente e dal Nord Africa spiegherebbe perché le popolazioni del Sud Italia hanno un livello medio di intelligenza tra 89 e 92, ovvero intermedio tra quello del Nord Italia e del Nord Europa (che si assesta sul 100) e quello del Medio Oriente e del Nord Africa (che è compreso in un range tra 80 e 84).” In altri termini (per chi non lo avesse ancora capito), il motivo per cui i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali è il fatto che hanno subito una dominazione da popolazioni africane e medio-orientali. Come dicevo prima, tale conclusione ha suscitato forti polemiche e ha portato vari meridionali ad associarsi contro il povero Richard (che è sempre stato persona ragiuonevole e pacata).
Vorrei ora discutere criticamente l’articolo del mio amico Richard di modo da potere apportare dei miglioramenti al lavoro (è così funziona la scienza, bellezza, e tu non ci puoi fare niente). Muoverò tre critiche, le prime due metodologiche e la terza riguardante l’interpretazione dei dati.
- Richard sembra non tenere conto (infatti ne accenna molto brevemente solo a p. 98) del fatto che il Nord Italia (che lavora e che produce) ha subito e subisce tuttora una massiccia immigrazione dal Sud Italia (che non lavora e che non produce). Questo è provato dall’esistenza di associazioni di meridionali residenti al Nord come il S.A.T.A.N., l’A.N.O. (Associazione Napoletani Organizzati) o il G.E.S.U. (Gruppo Eversivo Sud Unito), quest’ultimo accogliente le frange più estremiste (quelle, per intenderci, che non si perdono un concerto dei 99 Posse e Luca 'O Zulù e che rifiutano di mangiare la pizza al di fuori del centro storico di Napoli). Tali associazioni sono radicate sul territorio del Nord molto più della Lega e vantano milioni di soci. Dunque, caro Richard, è altamente probabile che, quando hai fatto compilare i questionari dei test di intelligenza al Nord, tu abbia testato molte di queste persone. Questo potrebbe avere inficiato alla base la tua ricerca.
- Ammettiamo tuttavia che la ricerca di Richard non abbia il problema metodologico individuato in (A). Dunque, concediamo che Richard sia riuscito a cogliere le reali differenze nell’intelligenza tra Nord e Sud. Alla luce di questo, risulta piuttosto difficile da spiegare come mai la Campania abbia dei risultati superiori (dalla Tabella 1, Mean Education = 439; Quoziente di Intelligenza = 90) rispetto alla Sicilia (Mean Education = 427; Quoziente di Intelligenza = 89). Questo risulta molto controverso specialmente se rapportato ai risultati di uno studio che il sottoscritto e lo statistico di fama internazionale, il Professor Renato Mannhellhammer, abbiamo pubblicato di recente**, dove mostriamo molto chiaramente come l’intelligenza (e dunque la produttività) in Campania *** sia molto inferiore rispetto alle altre regioni del Sud. Ritengo che, in tal caso, caro Richard, la selezione del campione e l’analisi dei dati che hai svolto risentano di qualche grave carenza.
- Richard afferma che l’inferiorità intellettiva dei meridionali rispetto ai settentrionali è dovuta all’influenza negativa delle popolazioni del Nord Africa e del Medio Oriente, notoriamente poco intelligenti. Tuttavia, tale interpretazione mi pare abbastanza controversa. Infatti, prendiamo in considerazione uno specifico artefatto culturale come la musica: risulta chiaro che le popolazioni originarie dell’Africa abbiano portato un grandissimo contributo in questo senso (cito solo pochi esempi a caso: Stevie Wonder, Miles Davis, John Coltrane. Jimi Hendrix). Tuttavia, tale contributo non è stato per nulla raccolto dalle popolazioni del Sud Italia, che continuano anche ora a produrre musica di pessima qualità (cito solo pochi esempi a caso: Pino Daniele, Gigi D’Alessio, i succitati 99 Posse, gli Almamegretta, Raiz). Ciò a mio parere dimostra come l’argomento dell’influenza (genetica o culturale) delle popolazioni del Nord Africa e del Medio Oriente non sia così esplicativo del fenomeno dell’inferiorità intellettiva dei meridionali come Richard suggerisce e debba dunque andare incontro a un ridimensionamento sostanziale.*Lynn, R 2010, ‘In Italy, north–south differences in IQ predict differences in income, education, infant mortality, stature, and literacy’, Intelligence, Volume 38, Issue 1, pp. 93-100.
*** Specialmente nel triangolo Napoli-Caserta-Scampia.
Spero che tali punti critici servano al mio amico Richard a riformulare la sua ricerca e a proseguire la sua luminosa carriera. Ne approfitto per mandargli due mp3 che mi aveva chiesto qualche tempo fa a una conferenza (e che metto a disposizione dei lettori):Don’t Call Me Nigger, Whiteydi Sly & the Family Stonese The World is a Ghettodegli War
Un caro saluto a Richard e ai lettori!
dott. Celtic Freud
2 comments:
Questo post è estremamente interessante, e tiene conto della Diaspora Africana che, in tutta onestà, non ha portato frutti giusto in Campania. Vorrei sottoporre all'attenzione del dottor Freud un fenomeno potenzialmente interessante. Ovvero, molti insospettabili metallari si stanno rallegrando dell'uscita del nuovo album dei Pooh, felici che sia un ritorno alle atmosfere progressive di una volta. Posto che i Pooh di qualunque periodo facciano cagare, posto che avere atmosfere progressive sia un difetto visto che il progressive è roba per sfigati privi di senso dell'umorismo, come si pone il dott. Freud di fronte all'argomento?
Gentile I&I,
la questione che lei mi pone è piuttosto complessa e per questo le chiedo tempo per organizzare una risposta corredata di evidenze empiriche e teorizzazioni adeguate.
Un caro saluto.
dott. Celtic Freud
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