Thursday, October 14, 2010

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a cura di Giorgioroth Tosattefrost

Tosattefrost


Che settimane di merda. Niente campionato e niente Champions per due settimane mettono a dura prova il vostro amatissimo e sovrappeso cronista sportivo, che deve scovare ogni volta nuovi programmi coi quali intrattenersi.

Giorgioroth nel mezzo della sosta di campionato, sorpreso da un conoscente


Uno potrebbe dire ‘meno male che c’erano i mondiali di pallavolo’. Che voglio dire, per un giorno due hanno pure fatto salire una discreta gayna, culminata con gli schiaffazzi rifilati alla Francia e il passaggio alle semifinali (è sempre un piacere tirare il culo ai francesi). Poi però arrivano sti cazzo di brasiliani da Marte e ci asfaltano in scioltezza manco fosse un allenamento con la squadra juniores femminile di Busto Arsizio. Capite che a quel punto gli entusiasmi si smorzano e la crisi di astinenza da calcio torna su livelli preoccupanti.

  il capitano del Brasile durante la fase chiave della semifinale contro l’Italia

Dio allevatore di mitili. Neanche la finale per il terzo posto ci siamo portati a casa, scartavetrati persino dalla Serbia. Aaaaah, ma la rivincita sulla Serbia ce la prendiamo, aaaaah se ce la prendiamo, visto che qualche giorno dopo si gioca la partita per le qualificazioni agli Europei di calcio. Due pillole, folla in delirio, giornali che esaltano la rivoluzione di Prandelli e tutti felici come prima.
E qui è successo il casino. Pare infatti che su proposta
di Cassano, ormai diventato un giocatore modello anche fuori dal campo, la delegazione italiana abbia inviato un messaggio ai serbi per congratularsi per la il terzo posto al mondiale di volley e allo stesso tempo dare il benvenuto per la partita di qualificazione agli Europei di calcio. Com’è come non è, pare ci siano stati dei fraintendimenti sul contenuto del messaggio da recapitare. Cosa che ha creato qualche leggero imbarazzo diplomatico.

Il messaggero della federazione italiana al momento della consegna del messaggio ai serbi

 
Non è chiaro se il problema fosse nel messaggio in sé o risiedesse nella mancanza di umorismo dei serbi, popolo notoriamente permaloso. Fatto sta che per tutta risposta la federazione serba ha deciso di inviare i suoi ambasciatori di più alto livello, diplomatici navigati, gente che ha studiato e che è sembrata la più adatta a gestire una situazione che si era fatta tesa nelle ultime settimane. Eppure qualcosa è andato storto, nonostante l'accoglienza festosa e benevola del nostro calcio.
Cos’è successo quindi? Strategia della tensione? Terrorismo? Complotti
per screditare la nostra solidissima reputazione internazionale?
Macchè. Tutto molto più semplice, come ha spiegato il capo della missione diplomatica serbo: “Scusate, non pensavo di scatenare questo casino, ero solo ubriaco
e volevo tirar su un po’ di gayna. Sapete com’è, non avere la Champions per due settimane crea momenti di grande depressione in noi giovani serbi, dobbiamo pure trovare delle alternative”.

Ovviamente da parte mia non posso che comprendere le sue profonde motivazioni. E adesso torno a grattarmi il culo – per poco, che sabato ricomincia il campionato e si può tornare a parlare di cose serie.

Uno dei guru di Giorgioroth gli dimostra come sconfiggere la noia delle soste


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