La vita del metallaro, pur trovando nel Metal un punto fermo e monolitico, é costellata di dualismi: birra-vino, spaghetti-penne rigate, bolas-placebo, sedere-seno, Risiko-poker baratto e così via. Tutti questi dualismi sono problematici in quanto la scelta di uno o l'altro dei due corni (satanici) del dilemma porta, dolorosamente, a escludere l'altro, che merita comunque. A mio parere, però, di tutti i dualismi che il Metal ci offre il più complicato e controverso é senza dubbio il seguente: CAPELLI-PELATA.
Per anni i pelati sono stati messi in secondo piano, per non dire al bando, nell'ambito metallaro (badate bene, però, non dal Metal, come vedremo poi) ma, ultimamente, le cose sembra stiano cambiando, anche se molta strada é ancora da fare. A mio parere, la questione parte dal fatto che, in genere, dall'audience metallaro, viene condiviso il seguente assioma: "Un pelato é un uomo senza capelli."
Ritengo che ci sono dei motivi fondati per dubitare di questo assioma.
Prima di tutto, esso é palesemente riduttivo e sembra non tenere in conto di ciò che la ricerca ci dice riguardo alle differenze sostanziali che ci sono tra capelloni e pelati (per esempio, é sperimentalmente provato che i secondi hanno più barba e baffi dei primi. Guardate qui ). Inoltre, esso é stato probabilmente formulato da dei capelloni per mostrare la loro superiorità: tuttavia, vorrei fare notare a costoro che é molto più semplice per un pelato farsi passare per capellone che viceversa. A partire da queste profonde considerazioni, credo che l'assioma di cui sopra va riformulato e sostituito con il seguente:
"Un pelato é un'entità distinta da un capellone."
es. A
Varianza tra i gruppi
chi è il più pettinato?
Tale assioma implica un dualismo ontologico, ovvero una distinzione netta tra essenze. In breve, é come se capelloni e pelati fossero rappresentanti di due mondi distinti e portatori di due visioni del mondo differenti. Credo che nel metal ci siano esempi in cui il riconoscimento di questo dualismo abbia avuto degli esiti virtuosi e in cui, viceversa, il disconoscimento abbia portato a danni e problemi. Un esempio virtuoso in questo senso é sicuramente rappresentato dai principali compositori delle musiche dei Down, ovvero Pepper Keenan e Kirk Windstein, rappresentanti del dualismo di cui sopra. Da quanto si può vedere, il mantenimento dei capelli e della pelata in ognuno dei due chitarristi ha permesso un bilanciamento compositivo funzionante. Tuttavia, il mezzo fiasco dell'EP Down IV potrebbe far pensare che o Pepper Keenan stia diventando calvo o Kirk Windstein sia prossimo a un trapianto di capelli. Infatti, il problema é questo: il pelato tende a essere più esuberante della media dei capelloni. Dunque, nei fragili equilibri e nelle dinamiche interne a un gruppo metal, la presenza di due pelati tende a essere più un fattore di divisione che di unione. Il tanto discusso Kerry King (ma molto saggio) é da anni consapevole di questo rischio e, infatti, si é affiancato di capelloni fino alla morte di Jeff Hannemann (che potremmo definire il 'polo compositivo pilifero' degli Slayer) e, dopo tale perdita, ha rimesso in piedi un gruppo in cui la sua testa é l'unica pelata.
es. B
Varianza interna ai gruppi
chi è il più pettinato?
Va sottolineato che ci sono gruppi che non sono in grado di reggere la presenza di un pelato, specialmente quando quest'ultimo viene erroneamente scambiato per un capellone. É il caso degli Iron Maiden e del loro disco più controverso e problematico, The X Factor. Tale album mostrava delle grandi potenzialità in un mare di difficoltà e passi falsi ma ciò non era dovuto all'abbandono di Bruce Dickinson o ai problemi personali di Steve Harris. Piuttosto, era dovuto al fatto che Blaze Bailey era un finto capellone, ovvero un pelato non riconosciuto come tale, e dunque, non essendo stata compresa questa sua qualità, non é state considerata in sede di composizione e produzione del disco. In altri termini, é come se Steve Harris avesse scritto i pezzi pensando a un cantante capellone. Se li avesse invece adattati al pelato, allora The X Factor sarebbe diventato un capolavoro e Blaze Bailey sarebbe ancora il frontman del gruppo. Oppure, prendete i Queensryche, che per anni hanno vissuto nell'illusione di nascondere a Geoff Tate la sua calvizie e hanno intelligentemente adattato le musiche a questa sua qualità, per poi, di fronte all'evidenza, dovergli comunicare che era sempre stato un pelato e farlo così crollare psicologicamente.
Da questi pochi esempi, spero di avere mostrato come il Metal concepisca la presenza di capelloni e pelati e consideri che l'equilibrio tra loro é sempre delicato. In questo senso, gli ascoltatori devono adeguarsi a questo dualismo e accettarlo più come una possibilità che come un vincolo.
Colonna sonora consigliata:
bonus track