Qualche tempo fa, uno dei cicisbei preferiti da SOLOMACELLO, mi ha scritto la seguente missiva:
Vorrei sottoporre all'attenzione del dottor Freud un fenomeno potenzialmente interessante. Ovvero, molti insospettabili metallari si stanno rallegrando dell'uscita del nuovo album dei Pooh, felici che sia un ritorno alle atmosfere progressive di una volta. Posto che i Pooh di qualunque periodo facciano cagare, posto che avere atmosfere progressive sia un difetto visto che il progressive è roba per sfigati privi di senso dell'umorismo, come si pone il dott. Freud di fronte all'argomento?
La questione è piuttosto interessante in quanto varie volte il metal ha avuto a che fare con il progressive. Si pensi, per esempio, a uno dei capolavori dei Black Sabbath prima maniera (quelli col primo Ozzy, per intenderci), Vol. IV (CLICCANDO QUI potete scaricarvelo), che ha alcuni passaggi che potrebbero essere definiti ‘progressive’. Il problema del questo termine è la sua polisemia, ovvero ha così tanti significati che è difficile definirlo in modo preciso e rigoroso. Nel caso del succitato disco dei Black Sabbath, ‘progressive’ sta a indicare il semplice fatto che il suono dei Maestri di Birmingham diventava più variegato e i pezzi assumevano una struttura più articolata che nei primi tre capolavori. Credo che il nostro cicisbeo toscano, nella sua missiva, faccia riferimento a un altro significato di ‘progressive’, che vuole dire ‘molto ricercato’, ‘suonato con estrema perizia tecnica’, ‘con cambi di tempo anche quando non sono necessari’ o ‘evitante il 4/4 e altri ritmi troppo poco difficili da suonare’: tutte cose estremamente noiose e inutili che il metal tende, giustamente, a rifuggire e irridere. In questo senso, il ‘progressive’ non esiste come sottogenere del metal. Per intenderci, non è come il ‘grunge’, che può essere definito come una forma di metal un po’ più depressa (ma con un suo livello di quella che voi giovani chiamate ‘Gayna’) e suonata da 4/5 gruppi a Seattle negli anni novanta.
Il problema è che esiste una sacca di popolazione auto-proclamante se stessa come metallara che ad aspetti come la tecnica, la struttura articolata delle canzoni, etc. da molta importanza e che dunque va a impinguare il conto in banca dei vari Rush, (misteriosamente apprezzati dal nostro cicisbeo del Granducato di Toscana, peraltro) Dream Theater e di altre band noiosissime che NULLA hanno a che spartire con il metal. Questa sacca di popolazione è proprio quella a cui fa riferimento il nostro amico Idiota&Ignorante e presenta le seguenti caratteristiche:
- E’ localizzata in specifiche aree del nord Italia, prevalentemente nelle province di Bergamo, Brescia, Trento, Treviso, Trieste e Varese.
- Ascolta occasionalmente qualche gruppo metal famoso (Metallica e Iron Maiden su tutti) ma perlopiù predilige i Rush e i Dream Theater e il peggio del rock italiano (Vasco, Ligabue, Le Vibrazioni).
- Vede nella perizia tecnica il fine ultimo della musica, non un’eventuale mezzo (non strettamente necessario, peraltro. Prendete Lemmy o Tony Iommi, solo per citare due dei Re della Musica).
Da quanto si può vedere, il punto (c) è quello direttamente legato al ‘progressive’ inteso nel senso del nostro amico toscano. Ovviamente, tale sacca di popolazione para-metallara non ha mai sentito mezza nota dei Pooh dei primi dischi, come d’altronde la maggior parte del genere umano. Il fatto è che, a partire dagli anni ottanta, nelle zone citate in (a) sono nate delle leggende sui Pooh che hanno attecchito tanto e portato a ritenerli un gruppo ‘progressive’. Tali leggende possono essere riassunte nelle seguenti asserzioni dalla forma logica dato che…allora:
- Dato che Donato Battaglia (il chitarrista) ha una chitarra di livello, allora è molto tecnico (progressive).
- Dato che Stefano D’Orazio (il batterista) suona con la doppia cassa, allora è tecnico (progressive).
- Dato che Camillo Ferdinando Facchinetti (il tastierista e il cantante) ha un diploma in composizione classica, allora è tecnico (progressive).
- Dato che Bruno Canzian (il bassista) suona anche il violoncello elettrico, allora è tecnico (progressive).
Ovviamente, nessuna delle precedenti asserzione è vera, eccetto le premesse di quelle riguardanti il batterista e il bassista (ma che, di per sé, non sono condizioni né necessarie né sufficienti per invalidare le conclusioni).
Tornando al punto (c), qualcuno si potrebbe domandare perché queste sacca di popolazione del Nord Italia (che lavora e che produce) sia così preso dalla tecnica. La risposta è semplice: sono convinti che, più si è tecnici a suonare, maggiore sarà la probabilità di riuscire a conquistare le grazie di qualche entità di sesso femminile. In altri termini, è il Carico Ormonale che convince a trovare un collegamento tra abilità tecnica e conquista di esseri di sesso femminile. Tale convinzione, ovviamente, è erronea: infatti, non risulta che i Dream Theatre (che hanno più di una comunanza con i Pooh, peraltro) e i Rush (il cui cantante ha una sola cosa di livello nel suo curriculum: essere stato a scuola con Rick Moranis) abbiano stuoli di ‘groupies’ ad aspettarli dopo i concerti.
Un caro saluto.
dott. Celtic Freud
2 comments:
purtroppo il drummer delle meravigle Stefano d'Orazio se n'è andato l'anno scorso!
oh macello! te devi da informà su ste cose!
hanno fatto pure il concerto di commiato con tutti che piangevano!
bello da dio!
A tredici anni sono stato portato a un concerto dei Pooh. Ho vaghi ricordi (subito dopo ho iniziato a bere), ma sono quasi certo che a un certo punto abbiano fatto un pezzo strumentale che suonava decisamente prog. Mi pare anche che avessero tirato fuori degli strumenti apposta che nel resto del concerto non avevano suonato.
Detto questo, fanno cacare (e i Pooh e il prog in quanto tale).
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