Wednesday, June 13, 2007

TORNA LA MODA DEL GRASSO! MAGRI, INCULATEVI! GESù, VATTENE!

Riceviamo dal corriere della sera e fanta-pubblichiamo una notizia che farà felici i fanta-ciccioni

Basta con i cibri «magri», torna il grasso

«Grasso è bello», ma solo nel piatto. Moda passeggera, volontà di provocare contro sushi e verdurine, o vera rivoluzione alimentare?


NEW YORK - A Carrù (in provincia di Cuneo) stanno già festeggiando. In fondo loro l'hanno sempre saputo, non per niente organizzano dal 1910 la Fiera del bue grasso. Udite udite voi tutti buongustai del mondo: al centro della gastronomia torna il grasso. Sì, proprio il grasso, dopo decenni di ostracismo talebano e di «caccia all'untore» (nel vero senso del termine: lotta senza quartiere all'unto - minuscolo, per non confonderlo con l'Unto del Signore). Come tutte le mode e le contromode, però, la benedizione deve arrivare dagli Stati Uniti, se no non vale. Ci ha pensato il «New York Times», che nell'inserto gastonomico di mercoledì ha lanciato la parola d'ordine: basta sushi, stop alle verdurine da modelle anoressiche, viva il maiale, lunga vita al grasso!

GRASSO È BELLO (NEL PIATTO) - «Il grasso, il glorioso grasso, torna al centro dei piatti», firma Frank Bruni sul foglio newyorkese (Nyt), in netta controtendenza rispetto al resto degli Usa alle prese con il problema dell'obesità, soprattutto giovanile. «Il maiale, e più recentemente l’agnello, sono l’Lsd di questa controcultura», arriva a osare il Nyt. Nei ristoranti, a dar retta agli chef e a più modesti cuochi, l’alternativa grassa tira sempre di più. Ed è stata sdoganata: c’è chi ha il porco nell’insegna e chi ha introdotto l’aggettivo nel nome; sfumandolo in un «fatty crab» (granchio grasso), ma rompendo comunque un tabù.

RITARDO - Comunque i newyorkesi trendy arrivano con anni di ritardo: in Italia l'assaggio di lardo di Colonnata o di Arnad su una fettina di pane caldo da tempo domina sui tavoli più «gourmand». E non c'è bisogno di chiamarlo «prosciutto bianco» come confessa Mario Batali, patron del «Babbo» di New York, per non far arricciare il naso disgustati ai commensali americani se pronunciasse la «bestemmia» "pork fat". E gli spaghetti all'Amatriciana con il guanciale come Dio comanda non sono mai tramontati, per non parlare della squisitissima porchetta. Mentre in America la «lardo pizza» è appena agli inizi.

13 giugno 2007



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