La redazione di SoloMacello è per la trasparenza. Per questo motivo mangiamo solo grassi saturi.
Noi
i panni sporchi li laviamo in piazza, quando li laviamo: ci
facciamo fare la lavatrice solo nelle notti di solstizio. Ed è per
questo che vi riveleremo la scottante verità: la redazione da anni è
spaccata da una faida fratricida - non sappiamo cosa voglia dire, ma
suona molto black metal. Il problema è che a una parte (quella meno
pettinata) della redazione fa cagare il prog. Tutto. Senza esclusione.
Alla parte più pettinata invece gruppi come i Rush fanno spruzzare gayna
da ogni orifizio.
Girate... e daje girate...
Solo i Queensrcyhe mettono tutti d'accordo, ma evitiamo
di discutere dei dischi che non siano Operation Mindcrime o Promised
Land per evitare di accoltellarci.
Si dà il caso che alla parte più pettinata i Fates Warning procurino un
livello di polluzione (anche questo non sappiamo cosa significhi, ma fa
molto death metal) pari ai Rush. Quindi dopo lunghe sfide a birra e
salsicce e a tira il dito, si è deciso per procedere con una DOPPIA recensione
di Darkness In A Different Light.
E' più probabile che uno shampoo all'estratto di chiappe di dodo ci faccia ricrescere tutti i capelli piuttosto che ricapiti di nuovo.
La recensione della parte 'pettinata' della cumpa
Ora: i Fates
Warning fanno un disco con la stessa frequenza con cui noi facciamo la
lavatrice. Quando ne esce uno è un evento da segnare sul calendario. Si
dà anche il caso che gli ultimi lavori fossero di ottimo livello, anche
se distanti dai capolavoroni totali globbali del passato, quando
facevano dischi talmente avanti che hanno fatto in tempo a fare il
giro, ripassare dal via e ritirare le 20mila lire. Adesso che hanno
cambiato il batterista e ripreso il vecchio chitarraio la paura che
potessero sfornare qualcosa di buono per giocarci a frisbee era alta.
E invece invece
invece i vecchi capelloni hanno ancora delle cartucce da sparare. Se
proprio vogliamo dirla tutta sono un po' troppo presi bene - a noi piace
il darkness di Enthrone Darkness Triumphant e di 'light' proprio non ci
piace niente, in tutti i sensi.
INTERVALLO (n.d. parte meno pettinata)
E qua di darkness ce n'è pochino.
Rendiamoci conto, c'è anche un pezzo da menestrello in 'Yet It Moves'.
Roba che se non foste chi siete, cari i miei Fates, saremmo già venuti a
prendervi e piantarvi un paletto nel cuore prima che ci diventiate i
Blackmore's Night.
Poi però il pezzo si dipana, prende quel sapore
(pettinatissimo) prog che se non lo fate i fan vi vengono a prendere
sotto casa e tira fuori una melodia che lèvati, come ogni ultima di
traccia di ogni loro disco (nonabbiamocazzi di andare a controllare,
quindi facciamo che è vero). E poi ci sono quei pezzoni malinconiconi
che a 15 anni ci facevano pensare alle tipe troppo pettinate che non ci
saremmo mai fatti - e 20 anni dopo anche, ma solo dopo aver bruciato una
chiesa. Oh poi non è che la becchino proprio sempre sempre: diversi
pezzi sono molto di maniera, pur valendo da soli metà discografia dei
Dream Theater. Ma restano dei pettinati. E andiamo pure a vederceli
domenica a Brescia, che prima che ripassino di nuovo dovranno passare
non so quante lavatrici.
VOTO: 7, come i capelli che sono rimasti in testa a Jory Vera
La recensione della parte ' meno pettinata' della cumpa
VOTO: par bleu ma l'è maron
1 comment:
VI AMO!!! publicate una recensione al giorno...vi prego! mi ri(dis)solve lo stress dell'intera giornata...qualsiasi cosa...anche le pubblicazioni delle Paoline! ma vi prego fatelo!!!
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