Tuesday, November 18, 2008


Inauguriamo oggi la rubrica delle recensioni discografiche di SoloMacello. Visto che alla fine se non carichiamo niente ci scassate la minchia e ci troviamo le tipe sotto la redazione che vogliono salire per farsi stantuffare nel cesso di SoloMacello, vediamo di darvi quello che volete. Da oggi, con cadenza irregolare, recensioni di dischi metal e ultra-metal a cannone. Senza peli sulla lingua, ma contanti paraocchi, preconcetti, pregiudizi, ottusità e nessuna disponibilità a cambiare idea.


La prima vittima sono i Rebel Devil per i quali forse spenderemo più parole del necessario.


Prima di tutto: non è che siamo esterofili, è che di gruppi italiani pettinati ce ne sono veramente pochi. Cioè quasi nessuno a dire il vero. Bah i Forgotten Tomb dài. Il resto fa cacare. I Rebel Devil sono un’accolita di appezzi avanzati da altri gruppi. Gielle degli Extrema, Cris Dalla Pellegrina che negli Extrema ci suonava quando eran pettinati, un tale Paolucci dei Raw Power e un altro che non mi ricordo dei Cappanera. Suonano hard rock, o heavy rock, un po’ metal e un po’ punk, e je piacerebbe tanto che dicessimo anche un po’ di blues. Il problema non è il disco, che non fa cacare così tanto, ma anzi alla fine non è manco male.

E’ che vedere quattro uomini che c’hanno almeno quarant’anni per uno e non san più che cazzo fare ricorrere allo stratagemma di dire a tutti che hanno firmato con un’etichetta straniera (che in realtà è italianissima ma c’avrà convenienza fiscale a tenere i conti in UK), mandare i comunicati stampa e addirittura comprare pubblicità IN INGLESE (la data a “Florence” è da sbragarsi dal ridere) sui giornali italiani… beh minchia SoloMacello lo ritiene patetico, alla frutta e una cosa veramente appezzi. Invecchiate comodi e non cercate di darvi un tono, chè non ci babbate.
E un'ultima cosa: se mettete il numero dell'ufficio dell'etichetta con +39 davanti ci arriva anche quella vecchia rimbambita di mia nonna. Che tra l'altro è morta.

Segue prova fotografica:

7 comments:

Basta Con La Droga said...

C'era un gruppo friulano che, nel corso degli anni ottanta, si esibiva in osterie e sagre paesane. Il cantante, tra una canza e l'altra, parlava in inglese invece di dire "Ce mut? Vonde ben? Mandi, dio boie!" e tuttavia, a quel tempo, nessuno diceva un cazzo né gli tirava un secchio di piscio in faccia. Chissà se lo facesse adesso quante scarpate in bocca accompagnate da grassi diicani riceverebbe. Mah.

Anonymous said...

g.hell? G.HELL? ahahhaahahahhahahahahahahhahahaha
ahahahahhahahahhahah
ahahahahah ghell ahahahhahahaha
ahahahahahahhahahahahahhaahha

Anonymous said...

perchè, TATOO convention?

Anonymous said...

G.Hell Peareights is my best singer in the world

Anonymous said...

Sono degli appezzi già a partire dal nome (Rebel Devil sa davvero di anni 80)!!!

Anonymous said...

pensare che il tozzo ci ha tampinato
a me e al Limb italiano che era con me a Berlino per prendere st'etichetta x l'italia ma abbiamo rifiutato . non abbiamo sbagliato

Anonymous said...

secondo me G. Hell è una genialata. ma si sa che io sono schiavo dei giochi di parole, i calambor che solo i metallari possono capire.