RIPIGLIATI ALLA SVELTA, RONNIE!
e per chi non sapesse chi è il nano qui sopra che sta per (speriamo di no) lasciarci il pacco...
E’ il 1996. Ho 19 anni e ho i capelli lunghi e sono metallaro oltre il buon senso. Tutti i pomeriggi mi fermo a scuola perché per quelli come me ci sono i corsi artistici. Che tradotto vuol dire che passo ore a farmi canne con i più sfigati ed emarginati che si possano trovare in giro.
E’ aprile e si può fumare in giardino. Si sta bene. Una volta tanto forse non voglio dare fuoco al mondo. Vabbè vediamo come va la giornata.
Mi passano un walkman. Cristo il walkman. Se al mondo ci fosse un po’ riconoscenza, per tutte le cassette che ho comprato, la TDK dovrebbe mandarmi tutti gli anni per Natale un cesto con panettone e spumante fino al giorno della mia morte.
Sento per la prima volta ‘The Wheel’ e poi la sera la sentirò dal vivo al Babylonia.
E sentirò anche Plan #1 e Sinful
Ieri sera a Trezzo ho risentito Plan #1 e Sinful.
In mezzo ci sono stati dischi buoni e meno buoni, tour eccezionali e concerti… hmmmm diciamo che quando sono passati l’ultima volta dal Rolling Stones ci sarei rimasto meno male se mia madre mi avesse rigato la macchina usando un crocifisso.
Ogni volta che vedo i Motorpsycho è così. Sembro un ambulante. Porto il saccone in spalla, lo apro, stendo la coperta, dispongo i ricordi. E spero che quello che mi troverò davanti sia buono quanto quello che mi sono portato dietro. E le inculate sono capitate. Possono capitare quando ti aspetti tanto da qualcuno.
Forse ho anche sperato che tutto andasse a rotoli per mettere il punto e andare avanti.
Ma poi arriva l’istante in cui ci si ricorda perché siamo tutti lì in quel momento e succede che risento Plan #1 e Sinful e stavolta il saccone è talmente gonfio che per portarlo a casa mi serve una cariola.
Lacrimuccia ricchiona#3
Ci son dei gruppi che si devono amare a prescindere. I Pavem..., cioè si scherza, i Motorpsycho volevam dire. Son quei gruppi che uniscono tutti. Un po’ come Saviano su Fazio. Però non sono un bluff. Uniscono l’indie con le converse, il nerd sfigato, l’impiegato di banca prog, il metallozzo con la felpa degli Stratovarius e quello più evoluto con il tanga dei Wolves in The Throne Room. Capo chino, passione, sudore. E sempre un colpo di coda. Quello di questi ultimi giorni ha dell’incredibile. Va bene l’amore, ma l’oggettività ci deve sempre essere. Ed un po’ di paura che ormai il più fosse stato scritto e che la maniera facesse bomba libera tutti come Rezzonico nella TV Svizzera, beh c’era. Spazzata via dopo cinque minuti netti di concerto. Cinque di numero. Perché quando parti con ‘Watersound’, parliamo di Bologna eh, è già una dichiarazione. Una dichiarazione d’amore corrisposto verso quei capelloni, pelati e stempiati che son lì sotto e verso le tipe che li accompagnano. O viceversa. Sarà un concerto della madonna, come da svariati tour italici dei MP non capitava. Non che le volte scorse fosse una cosa brutta. Ma se la paura di cui sopra c’era, da qualche parte sarà venuta fuori, o no? Due ore e oltre in cui ti scordi dei tuoi cazzi, dei problemi in ufficio, del mutuo e di Frey, che se uno si presenta con 18 milioni di pippoli se lo porta via ed addio gembions ligh. Son problemi. E poi quando in scaletta hai ‘All Is Loneliness’, ‘Cornucopia’, ‘Whishing Well’, ‘Kill Some Day’ e ‘Greener’, suonate a quel modo, acide e massicce quanto basta, problemi non ce ne sono. Mai.
dal nostro corrispondente in Meridione
Motorpsycho - Hey Jane from blurp76 on Vimeo.
Motorpsycho - Wishing Well from blurp76 on Vimeo.